Confindustria, ha posto un quesito al Ministero dell'Interno e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, volto ad ottenere chiarimenti e precisazioni relativamente al caso di violazioni commesse da "rappresentanti o dipendenti di una persona giuridica o di un ente o di un’associazione priva di personalità giuridica o comunque di imprenditore nell'esercizio delle proprie funzioni ed incombenze".

Siamo lieti di informare che il Ministero dell'Interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza - Direzione Centrale per la Polizia stradale ha dato risposta ufficiale, in senso positivo al quesito proposto.


Il Ministero dell'Interno, infatti, conferma che se il veicolo è intestato a persona giuridica, l'obbligo di corrispondere all'invito dell'organo accertatore di indicare la persona effettivamente alla guida del veicolo stesso spetta al legale rappresentante od a un suo delegato; a questi ultimi, tuttavia, non si applica la decurtazione di punteggio nel caso in cui omettano di fornire i dati o fornisca indicazioni insufficienti a individuare il conducente.


E' stato così possibile avere definitiva chiarezza su un punto controverso, di interesse delle imprese, relativo all'istituzione della patente a punti, che in sede applicativa, a livello nazionale, aveva dato luogo a difformi interpretazioni.

Ricordiamo tuttavia che, come specificato dal Ministero dell'Interno, nell'ipotesi di cui sopra, l'art. 126 del CdS impone all'organo di Polizia stradale che non ottiene le informazioni, entro il termine prefissato, di procedere all'applicazione delle sanzioni, previste dall'art. 180, comma 8, consistenti nella sanzione amministrativa fissata dal nuovo Codice da € 343,35 a € 1376, 55.


Riteniamo pertanto opportuno suggerire la tenuta, da parte delle imprese che abbiano vetture aziendali, di un registro, quotidianamente aggiornato, con l'indicazione dei conducenti che dovrebbero trovarsi alla guida dei diversi veicoli aziendali al momento dell'accertamento di eventuali infrazioni.